E’ stata recentemente approvata dal Parlamento Europeo una proposta di legge che inserisce l’obbligo dei sistemi ADAS su veicoli di nuova immatricolazione a partire dal 01/01/2020.
In particolare tutti i nuovi veicoli, siano essi auto, furgoni, truck e bus, dovranno molto presto obbligatoriamente essere equipaggiati con sistemi come frenata automatica di emergenza, predisposizione a etilometro integrato, riconoscimento sonnolenza e soglia di attenzione, registrazione in caso d’incidente, avviso di frenata d’emergenza, cruise control adattativo, mantenimento attivo dell’auto in carreggiata, telecamera di retromarcia o sensori di prossimità.
Il primo obiettivo è la riduzione degli incidenti, pertanto sviluppare gli ADAS diventa un comandamento imprescindibile.
In Italia si calcola che il parco circolante si attesta intorno ai 38 milioni di auto, oltre a circa 5 milioni di veicoli merci. Purtroppo però L’età media dei veicoli è ancora molto alta, (circa 11 anni).
Secondo un recente seminario promosso da ACI, si calcola che nei 175.000 incidenti denunciati nel 2017, si siano registrati oltre 3.000 morti e 17.000 feriti di una certa gravità.
La causa primaria della maggior parte dei sinistri è la distrazione, subito dopo la mancata precedenza e solo in terza posizione l’elevata velocità. Un dato rilevante però è che le auto sono sempre più sicure. Non solo lo dicono i dati, ma sono state fatte delle valutazioni tramite un crash test fra una utilitaria datata 1997 (Rover 114) e una del 2017 (Toyota Yaris) con risultati ben visibili.
Secondo i dati nazionali poi, nel 2017 il numero dei morti per incidenti auto si è abbassato di oltre il 60%rispetto al 2001, di quasi il 50% in meno nel caso di veicoli trasporto merci, di circa il 49% in meno per pedoni, del 30% in meno per i ciclisti e del 13% in meno in caso di moto.
Un piano europeo, ancora sperimentale, prevede proprio l’avvicinamento alla guida autonoma o assistita, ovvero proprio di quelle vetture dotate di sistemi ADAS sempre più “umanizzati”.